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Garaguso

Garaguso è un comune della provincia di Matera con circa 1.000 abitanti, situato nel centro della Basilicata nell’alta valle del fiume Cavone. Sorge a 490 metri di altitudine su una sponda del torrente Salandrella ed è circodanto dai boschi del confinante Parco di Gallipoli Cognato Piccole Dolomiti Lucane.

Garaguso e il territorio limitrofo sono sempre stati luoghi di particolare pregio naturalistico, caratterizzati da un gran numero di sorgenti e da fitti boschi che presentano ancora una flora e una fauna tipica delle zone selvagge ed incontaminate. Per questo motivo Garaguso è sempre stato un luogo di elezione per la caccia.
Il paesaggio è caratterizzato da rilievi solcati da profondi burroni, da scoscesi ed accentuati pendii, che costituiscono le ultime propaggini del Monte Croccia degradanti verso la valle del Basento. L’orografia risale al pliocene medio quando i sedimenti della Fossa Bradanica si sollevarono dando origine ai Sabbioni di Garaguso.
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Cenni storici

Le campagne di scavo e le scoperte fortuite che si sono susseguita fin dagli inizi del ‘900 hanno permesso di ricostruire le fasi della vita dell’antico abitato che si rivela uno dei più importanti centri indigeni della valle del Basento. Lo scavo del 1922 ha restituito due oggetti strettamente collegati tra loro: un modellino di tempio ed una statuetta di dea seduta ambedue in marmo e databili alla prima metà del V secolo a.C.

Le prime notizie di Garaguso risalgono al XI secolo quando questo centro era compreso nella giurisdizione vescovile di Tricarico. Nel XII secolo entrò a far parte della contea di Montescaglioso. Fu feudo dei Sanseverino, dei Poderico, dei Palo, per passare infine dei Revertera.
Distrutto nel 1694, risorse nel XVIII secolo attorno al palazzo ducale, ricostruito ed ampliato sui ruderi dell’antico castello.

Nella Chiesa Madre si conserva un dipinto di notevole pregio con l’immagine dell’Immacolata tra San Vincenzo Ferreri e San Nicola, quest’ultimo titolare della chiesa. L’opera riporta la data dell’esecuzione, 1761, e il nome del suo autore: F. Deodato da Tolve. Di rilievo la scultura dedicata alla Madonna delle Puglie in legno intagliato e dipinto. L’opera databile alla seconda metà del XVI secolo viene ricordata nella visita pastorale di Mons. Santonio nel 1588.

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